martedì 18 marzo 2008

17 MARZO 2008 - ASSEMBLEA PRESSO IL CIDI

Come preannunciato, si è svolta presso la sede del Cidi la seconda assemblea del nostro gruppo.
Assenti Adriana Tocco, per motivi personali, e Salvatore Pace, come aveva già anticipato al nostro blog, è toccato a Vittorio Vasquez aprire la seduta con un intervento a 360 gradi, che ha suscitato un ampio dibattito tra gli intervenuti.
In attesa di render conto delle diverse voci presenti, ecco una sintesi delle parole di Vittorio:
"Tutte le inchieste sociologiche ci illustrano una società affetta da solidarietà egoista, civismo e cinismo, sensazione d'inerzia verso il futuro.
È una deriva che investe la vita individuale e collettiva, con una regressione individualistica di tutti i valori di riferimento.
Eppure c'è diffusione di conflitti sociali, culturali, ecologici; ma questo non risolve il problema della debolezza dei movimenti di base nelle prospettive di medio-lungo termine in assenza di una cornice strategica in cui inserirli.
Il diffuso populismo si regge sulla concentrazione del potere politico, con ricorso a pratiche emergenziali e conseguente depoliticizzazione della società.
Chi non accetta le regole del sistema di potere è subito classificato nell'antipolitica.
Questo ci pone il problema della costruzione di una Soggettività politica autonoma capace di "praticare l'obiettivo", operare attraverso "l'azione diretta", attivare la "disobbedienza civile".
Come associazione dobbiamo individuare le tematiche prioritarie su cui avviare le nostre iniziative: l'equità sociale,la lotta a tutte le forme di precarietà, la difesa dell'ambiente, gli istituti della democrazia.
Su questo terreno occorre coordinarsi con le altre associazioni presenti sul territorio per dare forza e organicità agli interventi. Non siamo "grillini" e non lavoriamo per distruggere.
Subito dopo le elezioni formalizzeremo le nostre posizioni, a partire dalle competenze professionali di cui siamo portatori e su questo terreno chiameremo a confronto i Partiti e le Istituzioni.
È certamente una sfida difficile, a cominciare dalla difficoltà di superare ostracismi e silenzi dei mass media, ma siamo intenzionati a continuare sulla strada già intrapresa."

lunedì 10 marzo 2008

APPUNTAMENTO AL 17 MARZO 2008

Come concordato nel nostro precedente incontro, torneremo a confrontarci lunedì 17 marzo alle ore 17,00 presso la sede del CIDI in via Trinità degli Spagnoli 41 (prima traversa a sinistra su via Toledo venendo dalla funicolare centrale) per una valutazione politica della composizione delle liste.
Adriana Tocca – Vittorio Vasquez

LETTERA DI SALVATORE PACE

Cari compagni ed amici,
avendo accettato la candidatura in “La Sinistra L’Arcobaleno”, mi sembra opportuno non intervenire nelle sedute e nella vita del movimento almeno fino al termine delle elezioni così da non indurre incomprensioni o equivoci sull’assoluto non coinvolgimento di Viveredacittadini che – come da ispirazione iniziale – non intende identificarsi con alcun segmento particolare del centro-sinistra ed a cui auguro di continuare anche dopo il 14 aprile nella strada intrapresa.
Salvatore Pace

giovedì 28 febbraio 2008

Appello degli elettori democratici ai partiti di centro-sinistra

Ci rivolgiamo ai Segretari dei partiti di centro-sinistra come cittadini ormai disincantati ed amareggiati dagli esiti di una politica che non è più tale ma si è ridotta ad un sistema chiuso a qualunque forma di partecipazione, dedito alla spartizione di "posti" e di "potere", ad una gestione dell'esistente troppo spesso clientelare, priva di progettualità, sorda alle esigenze dei "governati".
In tale situazione ed in tale stato d'animo, di fronte al clientelismo, all'impunità garantita, alla protervia con cui si reiterano comportamenti ai limiti della legalità o peggio (anche da parte di coloro che ricoprono cariche istituzionali) vista l'impossibilità di scegliere i nostri rappresentanti, ci assumiamo la libertà e la responsabilità di votare per quei partiti del centrosinistra che presenteranno candidati non compromessi, non onnipresenti (persino quando sconfitti nelle competizioni elettorali) ma donne e uomini che abbiano fatto della legalità la loro bandiera, che abbiano mantenuto libertà di pensiero e di parola, pur nella coerenza del mandato ricevuto, che abbiano amministrato bene se già presenti nelle Istituzioni, e che in ogni caso abbiano competenze certe ed indiscussa onestà.
La formazione delle liste è il primo segnale del rinnovamento da tutti promesso.
Non intendiamo derogare da questo proposito, non votando quelle liste che non esprimano questa volontà di reale cambiamento.

28 febbraio 2008 - l'incontro di Palazzo marigliano


è possibile inviare integrazioni o precisazioni agli interventi qui sintetizzati - max 10 righi in corpo 12 - entro un tempo ragionevole per una tempestiva pubblicazione.











Si è svolto il primo incontro di Viveredacittadini nel quale Adriana Tocco e Vittorio Vasquez hanno meglio precisato i termini della nostra proposta, focalizzando l'attenzione sulla necesità di recuperare il collegamento tra società e politica e lo spesssore etico del servizio alla polis. Vogliamo la chiusura definitiva della stagione delle collusioni con le mafie, con il clientelismo, con la gestione della cosa pubblica ad uso privato, della chiusura definitiva delle carriere fatte nel segno dell'ubbidienza al capo e della gestione autoreferenziale del potere. In particolare, Vasquez ha riaffermato che l'appello è rivolto a tutto l'arco dei partiti del centro - sinistra con una rivendicazione minima di carattere "etico" per la composizione delle liste, ma con l'intento di aprire un dibattito più ampio sul rapporto tra cittadini e forze politiche che li rappresentano.L'accusa di antipolitica rivolta a chi critica la "casta" è una forma di terrorismo verbale per coprire una verità opposta: l'antipolitica nasce a Destra con la costituzione del partito/azienda di Berlusconi che mira ad allontanare lo Stato dagli affari e dagli interessi privati e a Sinistra arriva fino al bassolinismo che costruisce un sistema oligarchico che distrugge la vita democratica nella nostra Regione.E' il modo "italiano" di vivere il fenomeno della globalizzazione e della "governance" con la creazione di reti di potere che sfuggono ad ogni controllo pubblico, privatizzando gli Stati.La nostra associazione deve lavorare con tutte le altre diffuse forme di autorganizzazione presenti sul territorio per progettare una comune iniziativa tendente a rinnovare dalle radici la Politica sul nostro territorio. Il Direttore del Corriere del Mezzogiorno, De Marco (al centro della foto) ha propostoi termini della crisi identitaria del ceto politico della sinistra napoletana rinviando a puntuali analisi degli accadimenti degli ultimi decenni. Ha puntato, quindi, su una prospettiva di recupero di soggettività della cosiddetta "società civile" napoletana troppo assente anche di fronte alla degenerazione del sistema. Salvatore Pace (assente nelle foto perché impegnato a scattarle!) ha richiamato la necessità di riaprire spazi di visibilità a tutte le forze della sinistra, schiacciate dalla prevalenza mediatica del PD e - soprattutto - di mettere una volta e per tutte al centro della riflessione e delle proposte della sinistra le questioni di camorra, rapporti camorra-politica, lavoro. Ha inoltre rivendicato il valore di resistenza civile che i lavoratori delle istituzioni hanno svolto in questi anni di sistematico attacco della politica alle istituzioni.

Si sono poi sviluppati gli interventi:


Silvana Pagliuca (ricercatrice CNR e Comitato civico per la salvaguardia del quartiere Secondigliano ) ha proposto l'esempio dell'impegno associativo di Secondigliano per replicare alle "accuse" di assenza della società civile, parlando invece di una sua "invisibilità" rispetto al potere politico che ignora costantemente il confronto ed il rispetto dei cittadini. Ha proposto quindi due iniziative già sostenute e condivise: 1) azione legale penale presso la Corte dei Conti ed il Parlamento europeo contro le amministrazioni locali (comunale, provinciale e regionale) e governative (Commissari vari) per mobbing verso i cittadini e 2) la richiesta al Presidente della Repubblica per l' istituzione di un "giorno della memoria" nazionale in ricordo del disastro ambientale e sanitario causato in Campania negli ultimi decenni (Environmental disaster memory day).

Antonia Morfino (docente): la società civile ha continuato a lavorare, quella che è venuta meno è stata la possibilità di comunicare con la politica. Bisogna uscire con più forza allo scoperto anche e soprattutto per coinvolgere i giovani e dare loro una speranza di cittadinanza sana e di partecipazione politica.




Franco Ortolani, docente di Geologia, ha proposto la riflessione su alcuni dei meccanismi che hanno permesso in questi anni l'esplosione della questione rifiuti evidenziando il grave deficit di democrazia e le dinamiche interne per cui il "commissariato" ha potuto dispiegare la sua forza di struttura intimamente corrotta e volta alla proliferazione delle clientele.



Sergio D'Angelo (presidente GESCO) ha affermato che questa iniziativa è tardiva: ormai i giochi sono fatti ed è impossibile incidere sulle dinamiche interne dei partiti. Ha poi centrato l'attenzione sull'assenza della società civile dalla vita di Napoli stigmatizzandone la passività anche di fronte al montare del malgoverno: la società civile si è lasciata sedurre e coptare dalla politica rinunciado a svolgere il suo ruolo storico di coscienza critica e di vigilanza sulle scelte di governo. Se vogliamo rendere un servizio al centro-sinistra, partiamo da questa autocritica e poniamoci l'obiettivo di incidere sulle regionali.

Lello Porta (docente di Agraria, ex assessore Provincia e Comune): le liste non sono il problema centrale in quanto le preferenze di per sé non garantiscono democrazia (voto camorristico e voto di scambio). Il più votato del centrosinistra alle scorse elezioni ora è in galera per camorra. La crisi del bassolinismo è un problema nazionale perché gli accordi politici campani erano comunque decisi a Roma infatti Bassolino è andato in crisi quando ha abbandonato la politica progressista per legarsi alle clinetele di De Mita e Mastella e queste erano scelte della politica centrale. La crisi della politica è anche la crisi della società civile che non ha saputo darsi forme di aggregazione stabile e credibile: anche esperienze forti come "Diametro" sono finite nel lobbysmo al servizio di correnti politiche. Compito da darci è quello di elaborare forme di partecipazione democratica che aiutino la politica a farsi permeare dalla società.

Aldo Musciacco (presidente del CIDI-Napoli) ha portato l'adesione del CIDI all'appello. E' da rifiutare una lettura colpevolizzante per la società civile: non sono i cittadini ad aver fallito ma la politica che si è chiusa e a fallire sono stati i partiti che - costituzionalmente - hanno il compito di strutturare la rappresentanza della società. (Aldo, mi mandi qualcosa perché mi hanno chiamato e ho perso parte del tuo intervento? Grazie).


Maria Rosaria Devitiis - la Soprintendente Archivistica per la Campania, oltre ad aver fatto gli onori di casa all'inizio dell'incontro, ha ricordato l'attività delle Assisi di palazzo marigliano e di come anche da lì siano partite ripetute e documentate sollecitazioni alla politica. Non è prorpio il caso di piangersi addosso se la politica ha sviluppato sordità verso la società ma bisogna continuare ad essere propositivi.


Giacomo Buonomo (Centro Studi e Coordinamento della Partecipazione Democratica): d'accordo con De Rita "La società civile è morta", meglio parlare di "cittadini". Nel suo documentato intervento ha richiamato come l'Italia sia inadempiente rispetto alle convenzioni europee di Aarhus e alla Direttiva 35/2003 della UE che impongono la consultazione delle popoloziani e la partecipazione dei cittadini alle decisioni di rilevante interesse. Ha parimenti illustrato l'inadempienza della Campania ai dettami costituzionali nella formulazione dell'imminente statuto sui referendum. Tutte forme di espropriazione della società da parte della politica. Non è d'accordo a votare per i "non compromessi" perché questo già è un compromesso: bisogna non votare perché ci hanno tolto il diritto di scegliere.

Francesca Tarallo (ICLES). L'appello è fatto bene proprio perché è minimalista ed essenziale e dice le cose giuste. Se anche fosse vero che per il passato la società civile fosse stata colpevole di omissione, sarebbe oggi ancora più colpevole tacere. E come si parla alla poltica? Con il voto (se non è voto di scambio o mafioso). E allora, se è negato il voto libero e pulito, in ultima e dolorosa analisi è giusto anche astenersi.


Aldo Pappalepore (Comitato Città Collinare). Se dobbiamo fare un discorso insieme, dobbiamo metterci d'accordo sui valori (tra cui sicuramente la politica come servizio ed eticità della politica); sull'analisi (responsabilita' per l'attuale degrado e crisi in cui versa la citta' della attuale classe politica dirigente del centro-sinistra a Napoli ed in Campania unitamante ad una parte del mondo istituzionale, economico ed associativo coinvolto nel suo sistema di potere); sugli obiettivi (dare voce alla società civile e proporre alla politica un progetto per la salvezza di Napoli; sugli strumenti (superare l'individualismo e l'autoreferenzialità delle associazioni ed alimntare un serio e sereno tavolo di unione).


Nel suo saluto conclusivo, Adriana Tocco ha indicato il prossimo appuntamento, di massima, per il 17 marzo (il 13 si presentano le liste) per procedere a una valutazione complessiva delle liste. Ma sarà forse opportuno rivedersi prima. Su questo aspettiamo vostre considerazioni, anche per valutare ulteriori azioni.

(sintesi a cura di Salvatore Pace)